TRA RACCONTI E LEGGENDE, IL TAI ROSSO OGGI E’ UNA SOLIDA REALTA’ DI ESPRESSIONE A BARBARANO SUI COLLI BERICI
Il Tai Rosso è presente sui Colli Berici da centinaia di anni ed è cullato da varie leggende.
Una di queste racconta che nel secolo XIX un falegname di Nanto di ritorno dal servizio di leva nell’esercito Austriaco, avesse portato con se nello zaino delle barbatelle di questo vitigno, piantandole con successo ottenendo un uva che venne chiamata, uva del “MARANGON” o meglio uva del falegname.
La versione più attuale e storicamente documentata invece parla dell’arrivo del Tai Rosso sui Colli Berici dalle zone di Avignone e Chateaunef du Pape nel sud della Francia, mediante i numerosi viaggi dei Cardinali di Vicenza ai Papi di Avignone che portavano con loro alcune talee di Grenache.
Altri studi invece si collegano ad una certa affinità con il Cannonau di Sardegna, ma è confermato sembri non essere lo stesso vitigno, certifica il fatto che nel 2002 in un sito archeologico a Borore in provincia di Nuoro, vennero trovati dei vinaccioli risalenti a più di 3000 anni ,circa il 1200 A.C e ciò smentisce la parentela con il Cannonau visto il periodo molto antecedente alla coltivazione del Tai Rosso.
Ormai però, per certo possiamo affermare che nel Vicentino ed in particolare sui Colli Berici il Tai Rosso abbia trovato un areale adatto alla sua coltivazione dove riesce ad esprimere una propria identità e tipicità tali da fargli ottenere nel 1950 una sua zona antica o meglio CLASSICA nel comune di Barbarano con dicitura sottozona TOCAI DI BARBARANO considerato uno dei vini più importanti e pregiati.
Nelle zone al di fuori del comune di Barbarano, riconosciute come DOC, si produce e si commercializza con il nome TAI ROSSO.
Vitigno che si trova particolarmente bene nei comuni oltre la zona di Barbarano, come a Brendola e a Sarego che hanno terreni asciutti e sassosi ricchi di calcare e argille rosse ferrose con cui nei versanti orientali danno origine a prodotti più corposi adatti ad invecchiamenti anche in legno mentre nei versanti occidentali danno vita a vini di più pronta beva grazie alla bella freschezza acida.
CANTINE DEL CUORE
Azienda storica nata negli anni ’50 a sud della provincia di Vicenza a Barbarano, precisamente a Mossano in zona classica, si trova PIALLI. Questa realtà è gestita da vent’anni da Alessandro, che fin da bambino amava seguire il nonno Gregorio in vigna per osservare le fermentazioni del vino in cantina.
Erede di questa azienda, inizia a trattare i vitigni di Tai Rosso e di Garganega in sistema biologico con dettami biodinamici e serio lavoro in vigna tale, talvolta, da non riuscire a coprire in alcune annate l’offerta, valorizzando anche le diverse interpretazioni di annata, cosa che contraddistingue un vero” Vigneron”.
Sempre nella zona di Barbarano, precisamente a Villaga, di nascita più recente, nel 2014, è l’ azienda “SIEMAN”, nome che in dialetto veneto significa sei mani. La cantina viene infatti gestita da 3 fratelli provenienti da percorsi lavorativi differenti: Daniele è ingegnere, Marco è operatore sanitario e Andrea è commercialista.
Daniele e Marco sono i primi a stancarsi del lavoro d’ufficio e cominciano a dedicarsi alla loro grandissima passione: il vino, diventando entrambi sommelier con l’idea di aprire una propria enoteca, ma l’amore per questo ambiente cresce sempre più fino a portarli a decidere di produrre il proprio vino. La ricerca del territorio su cui coltivare i propri vigneti parte dalla zona del padovano, nello specifico dei Colli Euganei di cui sono originari e arriva, in finale, ai Colli Berici, proprio a Villaga in cui, grazie anche al contributo di una piccola eredità, riescono ad acquistare un vecchio vigneto abbandonato con annesso rustico da adibire a cantina.
I due fratelli coinvolgono anche Andrea, il terzo, ed insieme iniziano a coltivare 4 ettari di vigneto, una sfida molto impegnativa, ma oggi vinta con successo.
Oggi coltivano assieme in biodiversità vigne di Tai Rosso, Garganega, Tai Bianco, Incrocio Manzoni, ulivi, bosco e ampie varietà di piante.
Il lavoro in vigna è molto scrupoloso senza utilizzo di prodotti chimici di sintesi e cercando di sostituire persino il rame con prodotti a base di funghi che stimolano la resistenza naturale della vite, mentre in cantina viene utilizzato solo in minime quantità il metabisolfito nel mosto quando necessario: il vino viene fatto in campo.
Andrea da buon birrofilo ha iniziato a produrre nel 2016 per sua passione anche la birra, non sul genere in voga come le Pils Helles o ultimamente le Ipa ma birre del territorio a cui vengono aggiunti lieviti indigeni o mosto della loro uva per le fermentazioni spontanee o miste. Le birre prodotte sono quindi acide e più vicine allo stile Lambic, che si stanno facendo conoscere in Veneto e in Italia. Bravi quindi non solo nella produzione di vino ma anche di birra, per la quale si sono aggiudicati uno tra i più importanti riconoscimenti: la chiocciolina del presidio Slow Food, ad indicare non solo la qualità eccellente del prodotto ma un contributo di rilievo nell’impatto con il territorio italiano. In tutto il Veneto sono solo due i birrifici che possono vantare questo riconscimento e di entrambi potete venire ad assaporare le birre in Gourmetteria.
INTO THE WINE
GREGORIO: Alessandro Pialli dedica al nonno il suo vino più importante, un Tai Rosso al 100% la cui prima annata viene prodotta nel 2007. L’ appassimento delle uve gli conferisce una spinta alcolica importante, quasi, come dice Alessandro: “Fare un “Amarone dei Berici” raggiungendo i 16,5 gradi.”
Fermentato in tonneau esauste di 3 anni dove per un alternarsi delle temperature fa mantenere un leggero residuo zuccherino ma è un vino che si fa bere e che non sazia.
OCCHIO AL ROSSO: il Tai Rosso di Sieman con un etichetta molto curiosa rappresentante un gufetto su un ramo, figura scelta appositamente come porta fortuna per il loro lavoro e percorso di produttori, perché nessuno credeva che riuscissero ad arrivare dove sono adesso, una conferma non solo nel vino ma anche nel mondo della birra.
Il loro Tai Rosso che troverete sicuramente nella nostra carta vini di Gourmetteria fa una fermentazione spontanea in acciaio con una macerazione sulle bucce per 8 giorni, poi una parte viene messa in vasche di cemento e la restante ad affinare fino a primavera in botti di rovere, può avere del sedimento a fine bottiglia, perché non fanno filtrazioni, ottimo da abbinare ad un prodotto di territorio come il baccalà alla vicentina, con i nostri affettati veneti, dove non può mancare la sopressa di Meggiolaro e il prosciutto Veneto Berico Euganeo DOP di Montagnana o, in ultima, da abbinare anche con il nostro goloso hamburger fatto con carne biologica a km 0 di Fattoria Alle Origini.